Alla scoperta del Territorio
Parco Colli Euganei
Qui la Natura regala momenti indimenticabili in ogni stagione dell'anno complici la bellezza dei luoghi e le magiche sorprese che si svelano tra scoscese salite e dolci pendii dove da secoli si coltivano l'olivo e la vite.
A boschi di roverella, frassino e castagno si succedono prati calcarei e sorgenti d'acqua.
Potrete trovare rare specie botaniche come la Ruta Patavina ed il Fico d’India nano; incontrerete volpi, fagiani, lepri, faine e nel cielo 130 tipi di uccelli.
Le tracce del nostro passato sono ovunque: fortificazioni e monasteri, ville signorili, giardini storici, eremi ed insediamenti umani risalenti a 35 milioni di anni fa.
Su questi colli hanno sostato o vissuto grandi personalità e, non a caso poeti e musicisti incantati dal fascino misterioso di questi luoghi. Francesco Petrarca, Byron e Shelly, Ugo Foscolo, Pollini e molti altri hanno lasciato indelebili memorie.
Padova
Padova, una delle città più antiche d’Italia, è vicinissima all’Agriturismo Terre Bianche. Città storica di grande fascino, è paragonabile a uno scrigno che custodisce un patrimonio artistico e culturale unico. I turisti di tutto il mondo sono ipnotizzati dalla sua architettura, dalle sue mura, dalle chiese, dalle piazze e dai palazzi di incomparabile bellezza.
Padova è conosciuta come “Città di Gran Dottori” grazie alla sua prestigiosa Università. Fondata nel 1222, è una delle più antiche università del mondo.
Dal 1592 al 1610, lo scienziato toscano Galileo Galilei soggiornò e fu docente dell’Università di Padova. Il Teatro Anatomico dell’ateneo, commissionato e progettato da Girolamo Fabrici d'Acquapendente, risale al 1594. Sicuramente è il più antico d'Europa ed è perfettamente conservato.
Il Palazzo del Bo, sede della vecchia Università, ospita la statua di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna al mondo a laurearsi in Filosofia nel 1678.
A partire dal 1932 fu costruita una nuova ala che si articola intorno ad un cortile chiamato “Cortile Nuovo” o “Cortile Littorio”. I lavori di ristrutturazione furono eseguiti dal talentuoso e famoso architetto Gio' Ponti con la collaborazione di numerosi artisti del Novecento che contribuirono con sculture e affreschi a decorare la nuova ala dove si trovano gli appartamenti accademici e il Rettorato.
Degna di nota è la statua di Palinuro (1947) di Arturo Martini, dedicata a un comandante partigiano, che rappresenta un omaggio alla Resistenza. Nelle sale del Bò si possono ammirare affreschi e mosaici di pittori come Filippo De Pisis, Achille Funi, Ferruccio Ferrazzi e Gino Severini. Nel 1995, su una parete del “Cortile Nuovo” Jannis Kounellis ha realizzato la scultura Resistenza e liberazione, che rievoca la lotta contro il fascismo e la liberazione dell’Italia.
Vicino all’Università si trova il Caffè Pedrocchi, chiamato anche “Caffè senza porte” perché rimase aperto ininterrottamente, giorno e notte, dalla sua inaugurazione nel 1831 fino al 1916. Il caffè, uno dei simboli di Padova, deve la sua indiscutibile fama internazionale alla sua importanza storica durante il Risorgimento italiano. L’8 febbraio 1848, in seguito al ferimento di uno studente universitario all’interno del caffè, iniziarono i moti risorgimentali italiani. È famoso anche per il suo caffè con la crema alla menta e per le sue numerose sale neoclassiche.
Il Palazzo della Ragione (sede del Tribunale nel XIII secolo), noto anche come “Il Salone”, fu costruito nel 1218 e successivamente ampliato nel 1306 da Giovanni degli Eremitani che sopraelevò il Salone conferendogli la caratteristica copertura a forma di carena di nave rovesciata. All’interno si trova una sala sospesa di dimensioni incredibilmente grandi, completamente affrescata con un rarissimo ciclo astrologico medievale. Le allegorie della Giustizia, del Diritto con gli affreschi rappresentanti il Giudizio di Salomone sono connesse alla funzione di Tribunale che ivi era ubicato. Al piano terra si trova ancora oggi un grande e suggestivo mercato coperto che vende prodotti dell’eccellenza enogastronomica padovana.
Il ciclo degli affreschi di Giotto alla Cappella degli Scrovegni (primi anni del XIV secolo) rappresenta la nascita della pittura moderna ed è uno dei capolavori dell’Arte Occidentale.
Artisti del calibro di Giusto da Menabuoi, Guariento, Donatello, Mantegna hanno scelto di lavorare qui.
L’Orto Botanico di Padova, fondato nel 1545, nel 1997 è stato iscritto come bene culturale nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO (World Heritage List). Ora ha amplificato la sua grande bellezza con il modernissimo Giardino della Biodiversità.
Del 1524 è la Loggia Cornaro, incantevole architettura progettata da Giovanni Maria Falconetto che racchiude uno spazio un tempo dedicato agli spettacoli teatrali. Qui nacque la prima Società di comici professionisti che diede inizio alla Commedia dell’Arte.
Ricordiamo che William Shakespeare ambientò la sua commedia “La Bisbetica Domata” proprio a Padova.
La Basilica di Sant’Antonio rappresenta una meta del pellegrinaggio della cristianità ed è conosciuta dagli abitanti del luogo semplicemente con il nome “Il Santo”. Al suo interno si trovano sculture di Donatello, affreschi di Andrea Mantegna ed opere di importanti artisti.
Il Prato della Valle, seconda piazza europea per estensione dopo la Piazza Rossa di Mosca, è un luogo incantevole dove passeggiare ed ammirare i palazzi storici che la circondano e l’imponente Basilica di Santa Giustina. La piazza, di forma ellittica, è ornata da 78 statue dei personaggi di spicco padovani, quali Galileo Galilei e Antenore, eroe troiano fondatore della città.
Vicenza perla del Rinascimento e le sue Ville
Vicenza si presenta come la città scenografica per eccellenza, disegnata nella perfetta armonia dalle architetture del grandioso progettista Andrea Palladio. Nel Cinquecento, secolo d’oro per la città, il Palladio, grande e conosciutissimo archistar, progettò un nuovo assetto urbanistico e paesaggistico della città. Ciò aprì la strada ad un nuovo concetto di modello architettonico per intere generazioni future di progettisti.
Oggi Vicenza mantiene la sua perfetta armonia architettonica nel fascino discreto dei suoi tesori artistici.
Nel 1994 Vicenza è stata a ragione eletta Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, mentre le Ville Palladiane sono state inserite nel 1996.
Nel 2012 la rivista Time ha citato Vicenza tra le 10 mete più cool.
Tra gli imperdibili gioielli della città c’è il Teatro Olimpico, realizzato in legno e stucco su disegno del Palladio. La scena fissa con incredibili prospettive architettoniche raffiguranti “le Vie di Tebe” è un capolavoro di Vincenzo Scamozzi, un altro grande architetto rinascimentale.
Nel centro storico spicca la Basilica Palladiana (1549- 1617).
Sopra un colle che domina la città, sorge la Basilica di Monte Berico ove nell’antico refettorio si ammira una grande tela, tra le più belle del pittore Veronese, rappresentante la Cena di San Gregorio Magno.
Nelle immediate vicinanze si erge la Villa Valmarana “Ai Nani” la cui foresteria è affrescata da Gian Battista Tiepolo e dal figlio, Gian Domenico Tiepolo.
A poca distanza da quest’ultima ecco la geniale Villa Almerico Capra Valmarana chiamata La Rotonda. Anche questa affascinante villa è stata progettata da Palladio con il contributo di Scamozzi. È perfettamente simmetrica e a pianta quadrata.
Vicenza e le sue Ville sono raggiungibili in bicicletta o in auto dall’ Agriturismo Terre Bianche.
Venezia
Venezia e la sua laguna sono a soli 40 minuti da Terre Bianche. Unica, romantica, vivace e magica: così appare Venezia. Qui tutto è arte preziosa, architettura magnifica, cultura vibrante. Qui tutto profuma di storia antica.
Con la sua imponente Basilica di San Marco, rivestita di magnifici e raffinati marmi e mosaici, Piazza San Marco è unica nella sua squisitezza. Il Campanile e il Palazzo Ducale, simbolo della Serenissima, si affacciano sulla piazza.
Accanto alla Basilica si trova la Torre dell’Orologio, capolavoro di ingegneria, che segna il passaggio del tempo. Le Procuratie, eleganti palazzi che incorniciano i tre lati della piazza, appaiono come un pizzo ornamentale di incomparabile bellezza.
In Piazza San Marco si trova anche il più antico Caffè italiano (1720), il Caffè Florian con i suoi eleganti interni che si riflettono in molti degli specchi che ne decorano le pareti.
Da Piazza San Marco si vede l’isola di San Giorgio Maggiore con il suo svettante campanile che sorge dal complesso monumentale, capolavoro di grandi architetti, tra cui il famoso Andrea Palladio.
Si tratta di un vero e proprio museo a cielo aperto che si può visitare attraversando il Canal Grande, la principale “via d’acqua” della città. Il Canal Grande inizia da Punta della Dogana, l’antico porto della Serenissima, che ha una caratteristica forma triangolare.
Sono quattro i ponti che attraversano il Canal Grande: il ponte dell'Accademia, il ponte di Rialto (il più antico e il più famoso), il ponte degli Scalzi e il ponte della Costituzione.
A Punta della Dogana, dove il Canal Grande e il Canale della Giudecca si dividono, si trovano diversi edifici, tra cui il complesso della Dogana da Mar che, insieme a Palazzo Grassi, entrambi sede della Fondazione François Pinault, sono centri di eccellenza per l’arte contemporanea in Italia e nel mondo.
Perdersi tra campi e campielli, piazzette e calli, le tipiche strade veneziane, è d’obbligo, così come camminare guardando in alto per ammirare bifore e cornicioni, palazzi e statue.
Passeggiando si arriva all’Arsenale, costruito nel XII secolo e poi ampliato durante il grande sviluppo politico e commerciale di Venezia. Oggi è sede della Biennale d’Arte e Architettura.
La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica si svolge, invece, nello storico Palazzo del Cinema al Lido.
Da non perdere la Collezione Peggy Guggenheim, prestigiosa raccolta di opere d’arte del XX secolo esposta a Palazzo Venier dei Leoni.
Proseguendo si incontrano altre importanti sedi museali: le Gallerie dell’Accademia, ospitate nel maestoso complesso della Scuola Grande de la Carità, che comprende anche l’omonima chiesa e il monastero, e Ca’ Rezzonico, uno dei più bei palazzi rinascimentali, sede del Museo del Settecento veneziano.
La città di Venezia è divisa in sestieri (sei quartieri): Cannaregio, Castello, Dorsoduro, San Marco, San Polo e Santa Croce. Tutti hanno rinomati campi incorniciati da splendidi edifici religiosi ed eleganti palazzi nobiliari.
Una corolla di isole punteggiano la laguna che circonda Venezia. Le più importanti sono Burano, famosa per la produzione dei merletti; Murano, per la lavorazione del vetro; Pellestrina, caratterizzata dalle variopinte case dei pescatori e dalle sue dune sabbiose; Torcello, uno degli insediamenti umani più antichi della zona.
Le città medioevali murate
Monselice
Monselice ha sempre vissuto la storia da protagonista quale ponte di collegamento tra i Colli e la pianura. Con gli Estensi divenne civitas murata. I veneziani nel 1405 la abbelliscono con dimore patrizie. Il Castello fortezza altomedievale ampliata in seguito dai Carraresi fu trasformato in residenza dalla famiglia veneziana dei Marcello alla fine del 400. Venne arricchito nel 1942 da preziose collezioni d’armi da mobili e suppellettili. Mirbili i camini trecenteschi! L’Antiquarium Longobardo raccoglie fantastici reperti proveninti dalla necropoli longobarda ubicata sul colle della Rocca.
Mirabile la rinascimentale Villa Nani Mocenigo dove statue di nani ornano la cinta muraria, l’area del Santuario Giubilare delle Sette Chiese progetto di Vincenzo Scamozzi, e l’elegante Villa Duodo
Este
Este, abitata sin dall'età neolitica e conosciuta colonia Romana. Le eccezionali raccolte del museo Nazionale Atestino, uno sei musei archeologici più importanti d’Italia, testimoniano l'importanza culturale e commerciale degli antichi abitanti della zona. Tra i corredi tombali provenienti dalle necropoli atestine dei secoli IX e- III a.C mirabile è la Situla Benvenuti; un vaso in bronzo del 600 a.C. di rara bellezza cesellato con raffigurazioni di animali reali e fantastici e scene di vita quotidiana.Intorno all'anno 1000 qui arriva Azzo II ° potentissimo feudatario che proprio da questa città derivò il nome della casata degli Estensi. Poderose le mura del Castello, magnifico il Duomo di S. Tecla che conserva l’Intercessione di Santa Tecla di Giambattista Tiepolo. Splendide ville con parchi progettati dallo Japelli quli la Villa Cornaro-Benvenuti o Villa Contarini sorgono nella città murata. Personaggi illustri italiani come Alvise Cornaro e Ruzante e stranieri quali Shelley, Lord Byron, Debussy e Bruce Chatwin ad Este hanno soggiornato ospitati da importanti famiglie.
Da non dimenticare la famosa Ceramica di Este: dalla preistoria ai giorni nostri la produzione di ceramica non si è mai fermata. Numerosi ceramisti lavorano ancora a mano questo materiale con lavorazioni e decori apprezzati in tutto il mondo.
Montagnana
Montagnana, splendida città medievale fortificata che deve la sua incredibile e perfettamente conservata cinta muraria alla signoria dei Carraresi. Mura ancora intatte in tutta la loro lunghezza di ben 2 km con 24 possenti torri esagonali ognuna delle quali alta quasi 20 metri. Il più alto torrione è il famoso mastio di Castel S.Zeno.
All’interno delle mura da visitare il Duomo che conserva una tela di Paolo Veronese e la chiesa di San Francesco arricchita da una tela di Palma il Giovane . Notevole la Villa Pisani progetto del grande Andrea Palladio .
Famosa per il Palio dei 10 comuni del Montagnanese e per l'impareggiabile produzione del Prosciutto Crudo Dolce di Montagnana!
Itinerari dello Spirito
Ti invitiamo a visitare i monasteri, i conventi e i santuari che arricchiscono i nostri Colli e la provincia di Padova che da sempre è un'importante centro religioso e spirituale. La magica atmosfera che si respira in questi luoghi sacri sorprende i visitatori. Molti sono nel raggio di 10 km dall'Agriturismo Terre Bianche.
Abbazia Benedettina Santa Maria Assunta di Praglia Qui nella quiete e nell'atmosfera medioevali potrai ammirare tesori preziosi quali la sala capitolare, il grande Refettorio monumentale del XV-XVI secolo, l'antica biblioteca caratterizzata da un soffitto ligneo ornato da un importante ciclo pittorico dello Zelotti (1550) e i quattro chiostri comunicanti di cui uno pensile. All’interno dell’Abbazia esiste un Laboratorio di restauro del libro e di opere d’Arte su carta ha fama internazionale. Ogni domenica alle 11 viene celebrata una suggestiva messa con canti gregoriani.
Santuario di Monteortone alla base dell’omonimo colle è un santuario consacrato alla Beata Vergine della Salute. All’interno è conservato un pregevole ciclo di affreschi di Jacopo da Montagnana e una crocefissione di Palma il Giovane .
Santuario del Monte della Madonna . Un piccolo e antichissimo monastero romitorio benedettino del XV secolo appartenente ai frati di Praglia. Immerso nel verde e nella tranquillità.
Monastero di San Daniele (8 km) Ad Abano Terme si trova questo monastero risalente al 1086, abitato a lungo dai Benedettini della Basilica di Santa Giustina di Padova; accanto, una deliziosa chiesetta eretta nel 1711, opera di Francesco Muttoni.
Eremo di Monte Rua a Torreglia Situato in posizione suggestiva sul paesaggio collinare, l’eremo camaldolese del Monte Rua è tuttora residenza di monaci che pregano, lavorano e coltivano il loro orticello. E’ circondato da mura ed è costituito da una chiesa e da 14 celle ognuna con un letto, un piccolo studiolo ed un orto privato. Fu edificato originariamente in legno ma venne ristrutturato in pietra integrandosi perfettamente nel paesaggio. Accessibile solo agli uomini. Ancor oggi i frati Camaldonesi abitano l'eremo in clausura. La pace che vi si respira è caratteristica di questo luogo di preghiera e meditazione.
L'abbazia di S.Maria di Carceri Raggiunse il suo splendore sotto la guida dei Camldolesi tra il XV e il XVII secolo.
Giardini Storici
Vi suggeriamo di visitare i numerosi giardini della Provincia di Padova, straordinari esempi di architettura monumentale e vegetale; un’arte antica che ha contribuito a rendere famosi i nostri architetti nel mondo. Alcuni sono i giardini delle Ville Venete e Palladiane che si trovano in prossimità dei Colli Euganei e sono facilmente raggiungibili dalle Terre Bianche.
In un raggio di pochi km potrete visitare:
- Giardino Villa Emo Capodilista - Monselice
- Giardino Villa Barbarigo - Valsansibio
- Giardino Villa Valmarana - Saonara
- Giardino Villa Vescovana - Vescovana
- Antico Orto botanico e Giardino della Biodiversità – Giardino Romiati - Padova
Le città medioevali murate
Giardino di Villa Barbarigo Pizzoni Ardemani a Luvigliano
Il giardino storico di Villa Barbarigo fu realizzato nella seconda metà del Seicento dal nobile veneziano Antonio Barbarigo, fratello di San Gregorio, come voto al Signore per aver debellato la peste nel 1630. È uno dei giardini all’italiana più importanti in assoluto, per estensione, per l’aspetto paesaggistico e architettonico, e per il significato simbolico e allegorico. È un luogo dove regna una perfetta armonia tra le architetture vegetali e degli edifici. Lo spazio è simmetrico, scandito da due assi cardinali. Dal Bagno di Diana, l’antico ingresso fluviale, si sviluppano quattro peschiere, sedici fontane, settanta statue e tre scherzi d’acqua. Famoso è il labirinto di bossi che ha circa 500 anni e pareti vegetali alte fino a 5 metri. Oltre al il prezioso patrimonio in statue di soggetto mitologico allegorico, i giochi d’acqua e le decorazioni architettoniche sonno di notevole valore. Gli imponenti alberi secolari provengono da 4 continenti. La sequenza dei luoghi progettati e la profonda simbologia dei manufatti architettonici hanno ricreato sia un luogo ameno nei momenti di otium per i Signori che vi abitavano e per i loro ospiti, ma anche uno spazio di elevazione spirituale, di purificazione e di contemplazione. .
Villa Selvatico Sartori a Battaglia Terme
Il complesso monumentale di Villa Selvatico (1593–1650) rappresenta un esemplare stilistico originale con contaminazioni architettoniche sia medievali che orientaleggianti. Dalla grande terrazza che circonda la villa si gode di un panorama mozzafiato sui Colli Euganei. Sul lato est, rivolta verso il canale Battaglia si trova una ripida scalinata monumentale che consentiva l’accesso diretto alla villa a coloro che giungevano in barca da Padova e Venezia e che conduce al parco ottocentesco e al caratteristico percorso d’acqua che comprende tre laghetti termali. Il colle sul quale si erge la Villa era conosciuto anche come “colle della Stufa” per la grotta sudorifera presente al suo interno. Questa grotta è l’antesignana degli stabilimenti termali oggi presenti sul territorio. Fu utilizzata fin da epoca medievale non solo dai locali ma anche da famosi personaggi quali Francesco Petrarca, il duca Francesco III di Modena, il filosofo Michel de Montaigne, lo scrittore Stendhal ed il poeta Heinrich Heine. Il progetto ottocentesco del Parco è di Giuseppe Jappelli che trasformò un giardino tipicamente “all’Italiana” a giardino “all’Inglese”. Prendendo spunto dal VI libro dell’Eneide ove è descritto il Viaggio nell’Oltretomba, “Boschi dell’Eliseo, del Tartaro profondo e dei ribollenti stagni del torbido Acheronte”, l’architetto Jappelli sfruttò le acque dei laghetti termali presenti facendo realizzare peschiere e boschetti. Ancor oggi la visita al parco risulta un’esperienza suggestiva per le particolari ombre degli alberi secolari che si riflettono nell’acqua calda dei laghetti che possono essere percorsi con imbarcazioni. Dal parco si può raggiungere il canale Battaglia e da qui si può navigare fino a Padova e Venezia.
Il giardino del Catajo a Battaglia Terme
Il Castello del Catajo fu costruito dal marchese Pio Enea degli Obizzi intorno al 1570-1573. Il complesso monumentale rappresenta una fusione tra un castello militare e una villa principesca. Pio Enea II (1592-1674) apportò alcune modifiche: al posto delle scuderie realizzò un teatro, che verrà poi trasformato in chiesetta neogotica, e costruì la Grotta con la Fontana dell’Elefante con le figure mitologiche di Bacco e satiri. Gli affreschi delle pareti delle sale di rappresentanza che raffigurano le gesta della famiglia, sono del famoso pittore Giovan Battista Zelotti. Nel 1768 Tommaso degli Obizzi aggiunse reperti archeologici e arredi lapidei al complesso. Il Catajo divenne poi di proprietà degli arciduchi d’Austria-Este e Duchi di Modena che lo utilizzarono come tenuta di caccia e di villeggiatura. Dopo essere stato acquisito dagli Asburgo e, alla fine della I guerra mondiale, dallo Stato italiano, dal 1929 il Catajo è appartenuto alla famiglia Dalla Francesca che nel 2015 lo ha ceduto ad un noto imprenditore. Il complesso monumentale è contornato da due splendidi giardini: il Parco delle Delizie che contempla vasi di agrumi lungo i viali e, all’interno del complesso, il grande Cortile dei Giganti, anticamente adibito a rappresentazioni teatrali e tornei anche acquatici quali le naumachie. Nel parco si possono ammirare una peschiera, due gigantesche magnolie del Settecento e un’imponente sequoia.
Villa Pisani Bolognesi Scalabrin a Vescovana
Questa villa venne fatta erigere nella prima metà del Cinquecento dal Cardinale Francesco Pisani, patrizio veneziano Vescovo di Padova. L’edificio, sorto sui resti di una costruzione medievale, divenne la sede amministrativa dei fondi di famiglia Pisani nella Bassa Padovana. Per volere del Cardinale suo committente, la villa venne splendidamente affrescata dai più noti pittori dell’epoca a testimonianza del prestigio e della ricchezza della famiglia. In seguito, grazie alla contessa Evelina, moglie dell’ultimo esponente della famiglia Pisani, la sontuosa dimora rinascimentale venne trasformata in “salotto” romantico. Infatti, nell’Ottocento Evelina realizzò il Giardino all'Inglese, un eccellente esempio di giardino romantico con contaminazioni al giardino all’italiana. tuttora punto di forza della villa, tanto da accogliere ancor oggi eventi e numerose manifestazioni. Il giardino fu realizzato così come la Contessa l’aveva sognato intriso di rimandi ai suoi numerosi viaggi e a alle sue conoscenze. Ad esempio, Evelina volle ricordare la sua amata Costantinopoli con la realizzazione di 2 bellissimi pavoni di pietra che rappresentano, nella tradizione dei sultani, i custodi della casa, e con la coltivazione di migliaia di tulipani, i classici fiori di Allah. L’intelligente Evelina condusse in maniera esemplare la proprietà anche intraprendendo azioni nel miglioramento della condizione dei contadini. Nel 1880, con la morte di Almorò III, marito di Evelina, la famiglia Pisani si estinse. L’eredità passò quindi ad un lontano nipote di Almorò, il Marchese Carlo Guido Bentivoglio d’Aragona, la cui figlia Elisabetta convolò poi a nozze con il Conte Filippo Nani Mocenigo. Alla fine degli anni '60 gli eredi del Conte Nani Mocenigo cedettero la proprietà ai Signori Mario e Mariella Bolognesi Scalabrin.
Giardino Parco Villa Miari de Cumani a Sant’Elena d’Este
In prossimità di Vescovana si trova un altro meraviglioso giardino all’inglese di 8 ettari realizzato nel 1856 su progetto dell’ingegnere Osvaldo Torquato Paoletti, allievo del più famoso Japelli. In questo parco di forma irregolare si trovano tutti gli elementi del Giardino Romantico che racchiudono i canoni del giardino informale: il laghetto, la grotta, piccole sculture, il materiale vegetale talora esotico in forme irregolari, la casa svizzera sulle sponde del lago che rimanda al paesaggio alpino, il colle dell’Eremita, il Colle degli Ulivi, la cappella di San Giacomo, la radura del Piano delle Streghe, l’Isola del Castelluccio, le sponde del Lago Scuro, la statua di Bacco in uno spiazzo tra i boschetti, e il Ninfeo. Tutti questi elementi neogotici e neo rinascimentali, compresi i nomi suggestivi dei luoghi, concorrono all’atmosfera pittoresca di questo giardino ottocentesco. In una sala della villa è esposta una planimetria acquarellata conservata nell’archivio di famiglia che riproduce la concezione spaziale rimasta quasi perfettamente inalterata. Tra le componenti vegetali spicca il gruppo di Taxodium distichum o Cipresso delle paludi che con le sue radici aeree concorre alle atmosfere pittoresche e scenografiche del lago.
Giardino Giacomin Romiati a Padova
Nel centro storico di Padova si trova un giardino segreto e romantico progettato dall’architetto veneziano Japelli la cui incredibile fantasia ha saputo coniugare elementi vegetali e artificiali in un linguaggio mirabile. Qui il gusto per il magico, l’eclettico e il fantastico raggiungono livelli sublimi. Il giardino fu realizzato tra il 1839 e il 1840 e concepito per i momenti di otium del suo committente e amico dello Jappelli. Questi allestì scenicamente lo spazio sfruttando le architetture esterne, come ad esempio l’abside della chiesa di San Francesco, quali fondali di scena. Inoltre, l’area di soli 2500 metri quadrati sembra dilatata grazie a giochi prospettici. A ridosso del limitare del giardino vennero innalzate alcune alture e fu creata una piccola montagnola dalla quale diparte un percorso volutamente accidentato e iniziatico tra finti ruderi e rocaille che portano ad una Torre Ottagonale punto focale del giardino. Di pregevole importanza sono anche le architetture vegetali che vi si incontrano, quali un maestoso Faggio Pendulo ( Fagus Silvatica Pendula), un secolare Albero di Giuda (Cercis Siliquastrum), una Magnolia Obovata, alcuni grandi Tassi (Taxus Baccata) e un antichissimo Agrifoglio Cinese (Ilex Cornuta).
Villa Roi Fogazzaro Colbachini a Montegalda
Nel 1846 la villa venne venduta a Giovanni Fogazzaro, nonno dello scrittore Antonio Fogazzaro, che per il restauro della villa e la realizzazione del parco incaricò l’architetto e paesaggista vicentino Antonio Caregaro Negrin. Lo scrittore amava soggiornare qui durante il periodo della vendemmia e proprio qui sono ambientate alcune pagine di Piccolo Mondo Moderno. Convivono in armonia sia il Giardino all’Italiana, arricchito di 8 aiuole quadrate al cui interno vi sono altre aiuole e vasche centrali per le piante acquatiche, sia il Parco Romantico con un laghetto e un pratone galoppatoio. Sulle sponde del lago si trovano alcuni bellissimi esemplari di Taxodium e di tamerici. Interessanti il suggestivo reticolo di canaletti e ponticelli che partono dal laghetto. I Colbachini, attuali proprietari, hanno allestito in un’ala della Villa il Museo Veneto delle Campane. Con una raccolta di campane dall’anno mille fino ad oggi il museo rappresenta la più ricca collezione di Campane in Europa.
Villa Revedin Bolasco a Castelfranco
La villa Revedin Bolasco Piccinelli (1852-1865), ora proprietà dell’Università di Padova, fu progettata dall’architetto Giambattista Meduna, celebre per aver ristrutturato monumenti importanti a Venezia quali il Teatro della Fenice, San Marco e la Ca’ d’Oro. L’edificio è circondato da un grande Parco Romantico all’inglese di quasi 8 ettari che videro impegnati nella progettazione, oltre al Meduna, anche famosi architetti del verde quali Francesco Bagnara, Marc Guignon e Antonio Caregaro Negrin (interventi eseguiti tra 1868-1878). A quest’ultimo si deve l’attuale configurazione del Parco e la progettazione della cavana e della serra in stile ispano-moresco. All’interno del parco si trova la Cavallerizza, un’arena adibita ad equitazione e circondata da 52 statue alcune delle quali attribuite al bassanese Orazio Marinali. Di notevole fattura è anche la Colombara situata nella parte est del muro di confine. Nel 2018 al Parco è stato insignito il titolo di “Parco pubblico più bello d’Italia” dal Network Nazionale di parchi e giardini.
Parco di Villa Papafava a Rovolon
Dal XIII secolo i Conti Papafava sono i proprietari di questa tenuta che contempla un parco disegnato nel 1860 dallo stesso proprietario Alberto Papafava. Il conte bonificò l’area paludosa di pianura facendo scavare un lago di 3 ettari dal profilo molto articolato che ben si inserisce nel contesto paesaggistico quasi fosse uno specchio d’acqua naturale. Il parco di 120 ettari comprende al suo interno anche un rinomato campo da golf. Lungo i sentieri del parco si trovano una grotta, un boschetto di bambù, un orrido e un tempietto neoclassico: tutte realizzazioni tipiche del Giardino Paesaggistico.
Le ville venete della Riviera del Brenta
Lungo le anse di uno dei canali del Brenta che collega Padova a Venezia, potrete visitare una serie di meravigliose ville del 15° e 16° secolo.
Si possono raggiungere con un'imbarcazione, in bicicletta o in auto. Il fascino di questo percorso è ancora intatto da quattro secoli.
Le ville del Palladio
In un raggio di un'ora potrai esplorare un territorio disseminato delle famose ville del grande architetto PALLADIO. La città di Vicenza e le Ville Palladiane del Veneto sono state incluse nel 1994 nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Alcuni di questi itinerari paesaggistici e culturali sono ottime ciclabili con ciclovie dedicate e sicure.
Potrai visitare Villa Americo Capra Valmarana chiamata “La Rotonda” o Villa Valmarana ai Nani (con sale affrescate dal Tiepolo) o la Villa Cordellina Lombardi. Saremo felici di poterti aiutare ad organizzare la tua giornata alla scoperta del Palladio e di darti informazioni dettagliate.
Circuiti Insoliti ed Originali
E per coloro che sono interessati a trovare l'insolito, la sorpresa, ecco alcuni suggerimenti al di fuori dei tradizionali tour.
A Padova il Museo del precinema collezione Minici Zotti chiamato anche Museo della Lanterna Magica. Unico in Italia espressamente rivolto alla storia del Precinema prezioso per la sua costante ricerca e importanza culturale. Padova è storicamente famosa per i lanternisti che qui si esibivano nel 19° secolo. Qui si trovano giochi ottici, semplici strumenti giocosi o strumenti ingegnosi utilizzati fino al 1895 anno che vede la nascita del Cinema per dare l’illusione del movimento.
Il MUSME (inaugurato nel giugno 2015) Museo interattivo di Storia della Medicina a Padova con sede nel complesso dell’antico Ospedale di San Francesco del 1414. Scoprirai a Padova la Medicina come non l’hai mai vista!
Il Museo Ebraico (inaugurato nel giugno del 2015) Padova è conosciuta attraverso i secoli come città legata alla Medicina e agli Ebrei.
Esapolis a Padova è il Museo degli insetti viventi che cattura l’attenzione di adulti e bambini.
Il museo internazionale della maschera Amleto e Donato Sartori ad Abano. Unico al mondo oltre ad esporre importanti collezioni di maschere di preziosa importanza antropologica, etnologica ed artistica è molto attivo nella ricerca e nella sperimentazione legata all’Arte della Maschera. Qui si tengono seminari internazionali sull’Arte della Maschera nella Commedia dell’Arte.
Il MUVEC Museo Veneto delle Campane e Campanelli a Montegalda (12 minuti dalle Terre Bianche) si articola all’interno e all’esterno di Villa Fogazzaro Colbachin sede di un parco romantico di grande fascino.